Riflessione di: Roberta Porfiri

 

Il mistero della vita si rivela e concretizza con la settimana santa.

In preparazione alla Pasqua di Resurrezione non si oppone resistenza alla sofferenza “abbracciando la croce” e compiendo la volontà di Dio.

La croce non è per me un castigo ma far memoria di Gesù Cristo che ha dato la vita per salvare la nostra esistenza…è come dare la vita per la salvezza di un amico! Il Signore brucia il nostro peccato con la croce in modo che si manifesti in noi una luce nuova e splendente di cui non possiamo sottrarci.

“Fissato lo guardo su di lui lo amò”…anticipa una legge nuova impressa nel crocifisso: un amore misericordioso. E questa un po’ la sfida che vivo ogni giorno ed è stato il motivo che mi ha spinta a compiere un pellegrinaggio in Terra Santa.

Ripercorrere i luoghi dove Gesù Cristo è nato, vissuto, dove ha compiuto miracoli camminando al fianco dei suoi amici fino al Calvario, mi ha permesso di sentire con tutto il corpo che Lui è vivo ancora oggi. I nostri occhi non dovranno temere davanti alle tenebre. Vorrei condividere alcune parole pronunciate da Gesù sentendosi solo nell’orto degli ulivi: “Padre, se vuoi allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà”.

Lodo Cristo per quanto di più prezioso mi ha donato facendomi sentire libera di amare e nel sentirmi totalmente amata.

 

 

 

 

 

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